E’ così difficile trovare una sintonia, una connessione, un equilibrio tra questi due elementi e parti di noi.
Lì, fuori, davanti allo specchio, l’immagine che mostriamo agli altri è in qualche modo sotto il nostro controllo. Il nostro corpo è ciò che viene visto dagli altri. È ciò che tutti guardano quando camminiamo, è ciò che viene indicato con il dito quando c’è qualcosa fuori posto. La nostra immagine è ciò che attira l’attenzione di chi ci sta intorno, nel bene e nel male. E può farci bene ma anche molto male.
Alle volte quell’immagine che vediamo riflessa allo specchio tutte le mattine ci sembra così lontana da come ci sentiamo dentro o da come vorremmo essere.
L’immagine del nostro corpo, però, è ciò che non possiamo nascondere. È la parte che tutti possono vedere di noi. Così ce ne prendiamo cura, la presidiamo con dedizione, talvolta addirittura in modo ossessivo.
E se ci fosse uno specchio per guardare anche il nostro dentro?
Quante energie spendiamo per tenere sotto controllo la parte esteriore di noi, per trasformarla in una sorta di maschera che nasconde ciò che siamo, o sentiamo nel nostro mondo interiore?
Provate a ripensare all’ultima volta in cui non vi siete sentiti a vostro agio con gli altri. L’ultimo pranzo di Natale, quella serata in discoteca, alla cena con i colleghi… Quale maschera avete dovuto mettere per tenere nascosto il vostro disagio. Ti è capitato di sorridere quando avresti voluto semplicemente scappare via?
Il nostro dentro è ciò che non sempre gli altri possono vedere. Eppure, è la parte più vera di noi, quella che definisce la nostra unicità. Il nostro dentro ci parla continuamente, anzi…ci inonda di emozioni, pensieri. Ci fa sentire tesi, rilassati, spenti, accesi.
Ma non sempre è facile mostrarlo. Non si vede allo specchio. Alle volte lo nascondiamo perfino a noi stessi.
Quante volte ci mettiamo le cuffiette nelle orecchie e ci abbandoniamo alla musica, al testo delle canzoni, alle parole dei racconti nei podcast. Lo facciamo per provare a sentire qualcosa che sta fuori di noi provando a spegnere il rumore, a volte assordante, che ci sta strepitando dentro.
Fuori e dentro. Il fuori si impone, il dentro rimane quasi invisibile.
Eppure non si può lasciare che la vita rimanga un film da guardare stando seduti sulla poltrona. Se ci mettiamo al timone della nostra vita, con una bussola in mano, in grado di orientarci nei processi che si verificano nella nostra mente, tutto diventa, a poco a poco, più comprensibile. E ci permette di osservarci da dentro mentre cambiamo, ci trasformiamo, cresciamo.
Un viaggio costante, lungo una vita, tra fuori e dentro. Tra esterno e interno. Tra il corpo e la mente. Un equilibrio instabile che sa un po’ di libertà.